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A. Università
11. Quante Università ci sono in Italia?
In Italia sono presenti 96 Atenei, distribuiti in tutte le regioni. Tra l’altro, tenendo conto che spesso gli Atenei attivano corsi di laurea in più città, praticamente tutte le province italiane hanno sedi universitarie. Ad esempio, l’Ateneo di Bologna ha corsi di laurea sia nella provincia di Bologna che in quelle di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Tratto da: Universitaly.it

Tra le 96 Università italiane, 11 sono telematiche: significa che i loro corsi si possono frequentare on-line, a distanza, quindi senza essere fisicamente presenti in aula durante le lezioni. Ma ci sono anche Università non telematiche che hanno attivato corsi che si possono seguire via web. In questo caso si chiamano corsi “teledidattici”.
12. I corsi di laurea più scelti
Hai già deciso a quale corso universitario iscriverti? Hai idea di quante persone lo stiano frequentando al momento?
13. Corsi universitari a numero chiuso, corsi a libero accesso
Nelle nostre Università non ci si può iscrivere liberamente a tutti i corsi di laurea. Per i corsi di medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria, professioni sanitarie, medicina veterinaria, architettura e scienze della formazione primaria è prevista una programmazione degli accessi a livello nazionale. Di fatto, ogni anno si stabilisce, per legge, quante persone possono iscriversi a ciascun corso. Gli studenti che intendono seguire uno di questi percorsi devono quindi partecipare ad un test di ammissione.
Tratto da: universitaly.it
Per gli altri corsi, invece, sono le singole università che decidono se introdurre limitazioni agli accessi. Questo in genere avviene in situazioni particolari: ad esempio se è previsto, durante le lezioni, l’utilizzo di laboratori ad alta specializzazione, di sistemi informatici e tecnologici, di posti-studio personalizzati oppure lo svolgimento di tirocini al di fuori dell’ateneo. Anche in questo caso sono previsti test di ammissione, che accertano il possesso dei requisiti richiesti.
14. Ma quanti studenti abbandonano il corso scelto?
In Italia, 12 immatricolati triennali su 100 abbandonano gli studi durante il primo anno trascorso all’università (sono solo 7 su cento tra gli immatricolati nelle scienze mediche; ben 20 su cento tra quelli di scienze giuridiche).
Come si spiegano questi risultati? Forse, andando all’università, questi studenti si sono trovati di fronte ad una realtà diversa da quella che si aspettavano? Oppure hanno rinunciato agli studi perché hanno preferito dedicarsi alla ricerca di una professione soddisfacente? Certamente i fattori in gioco sono molteplici. Naturalmente uno studente che affronta l’università in modo consapevole e dopo aver partecipato a un’efficace attività di orientamento alla scelta del corso di laurea ha maggiori probabilità di completare positivamente gli studi.
15. Punti di forza personali e riuscita negli studi
Più ricerche mostrano che tanti sono gli aspetti che incidono sulla riuscita negli studi, sia nella scuola secondaria superiore sia all’università. Ad esempio, credere nel valore della formazione, scegliere un corso di studi spinti da un forte interesse per le materie di studio, essere disposti a studiare anche le materie poco gradite, avere le idee chiare su cosa si andrà a studiare. Lungo il tuo percorso potrai incontrare ostacoli, ma non ti lasciare scoraggiare dalle difficoltà; affrontale affidandoti alle tue capacità e pianificando i passi da compiere per raggiungere il tuo obiettivo!
Prima di compiere qualunque scelta, importante per il tuo futuro (iscriverti all’università o no? Se sì, a quale corso?), rifletti sui tuoi punti di forza, sulle tue motivazioni e su quanto sei informato sul sistema universitario. In che modo? Attraverso AlmaOrièntati, il percorso di orientamento pensato proprio per questo. All’uscita troverai le istruzioni per accedere al percorso anche da casa. Magari scaricando la App!
B. Lavoro
6. Il mercato del lavoro dei diplomati
La crisi economica degli ultimi anni ha colpito pesantemente il nostro Paese. Penalizzati soprattutto i giovani: nel 2017 lavorano solo 39 diplomati di età 18-29 anni su 100 (erano 50 su 100 nel 2006, prima della crisi). Studiare però aiuta a sostenere meglio le difficoltà occupazionali. Tra i coetanei in possesso del solo titolo di scuola dell’obbligo, infatti, lavorano solo 28 giovani ogni 100; tra quanti hanno ottenuto la laurea l’occupazione sale a 47 giovani ogni 100.
7. Lingue straniere e informatica: sempre più richieste dai datori di lavoro
La conoscenza delle lingue straniere è una caratteristica sempre più richiesta dai datori di lavoro. Nel 2011, per quasi un terzo delle assunzioni (non stagionali) di diplomati, le imprese dichiarano che la padronanza di almeno una lingua straniera è uno dei requisiti richiesti. Verosimilmente le imprese italiane stanno affrontando la crisi puntando sui mercati internazionali.

Fonte: Sistema Informativo Excelsior (assunzioni 2011 di diplomati)

Importanza ancora maggiore è data alle competenze informatiche, in particolare a quelle di base, ovvero alla capacità di saper utilizzare specifici programmi (i datori di lavoro richiedono questa caratteristica in quasi la metà delle assunzioni di diplomati). Sono però sempre più richiesti diplomati che siano anche in grado di programmare.
8. Quali contratti sono offerti ai diplomati?
Nel periodo novembre 2018 - gennaio 2019 Excelsior prevede di assumere oltre 130 mila giovani diplomati pari al 37% delle assunzioni previste nel periodo. Le figure maggiormente richieste provengono per il 20% dagli indirizzi in amministrazione, finanza e marketing seguiti da quelli in meccanica, meccatronica ed energia (11%), turismo, enogastronomia e ospitalità (7%), elettronica e elettrotecnica (6%), informatica e telecomunicazioni (3%).
9. Il curriculum vitae “Europass”: come parlare all’Europa
Vuoi preparare il tuo curriculum vitae utilizzando un formato riconosciuto in tutta Europa? Allora il modello Europass è quello che fa per te. Ti consente di raccontare le esperienze, di studio e di lavoro, che hai maturato. Ma anche di descrivere le competenze che possiedi: linguistiche, informatiche, tecniche.
10. Internet e la ricerca del lavoro
Internet costituisce una ricca fonte di informazioni per chi è alla ricerca di lavoro. Attraverso il web si può infatti cercare un impiego, visto che molte aziende pubblicano gli annunci direttamente sul proprio sito oppure su siti dedicati. Su AlmaLaurea.it e AlmaDiploma.it, ad esempio, puoi trovare numerosi annunci di lavoro (così come su Monster, InfoJobs, ecc.).
C. Formazione
1. Gli Istituti Tecnici Superiori: la tecnologia a portata di mano
Gli Istituti Tecnici Superiori sono definiti “scuole ad alta specializzazione tecnologica” e vi si accede con un diploma di scuola secondaria superiore. Di fatto sono scuole che preparano tecnici che avranno il compito di creare innovazione in specifiche aree tecnologiche. Alcune aree di formazione sono tipiche del Made in Italy (meccanica, alimentare, moda, sistema casa, servizi alle imprese); le altre riguardano la mobilità sostenibile, l’efficienza energetica, le tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le nuove tecnologie della vita.
2. Accademie e conservatori: l’arte in tutte le sue espressioni
Ti piace la musica, la danza, l’arte in ogni sua forma? In questo caso conservatori e accademie sono la risposta giusta. Spesso si trovano sotto la sigla AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica): si tratta di 128 strutture che in tutta Italia offrono quasi 2.000 corsi (nell’ambito di musica, teatro, design, danza e arte) assolutamente paragonabili a quelli universitari. Esistono infatti percorsi di durata triennale, cui si accede con un diploma di scuola secondaria superiore, al termine dei quali si può proseguire ulteriormente la formazione iscrivendosi a master, specializzazioni o ad altri corsi di durata biennale. Ciò significa che, ad esempio, si può accedere a concorsi pubblici come se si fosse in possesso di una “classica” laurea universitaria.
3. Come diventare libero professionista: i passi da compiere
Ti piacerebbe svolgere la professione di geometra, ragioniere, perito agrario oppure perito industriale? Ogni professione ha il suo percorso formativo e la propria normativa di riferimento, per cui il consiglio è di informarsi bene sui passi da compiere.
4. E perché non perfezionare un’altra lingua, magari all’estero?
Le opportunità di studio all’estero sono varie. E spesso sono occasioni da valutare con attenzione. Tante, infatti, sono le istituzioni che offrono corsi di lingua, magari intensivi, che permettono di fare anche qualche piccola esperienza lavorativa nel tempo libero. Ricorda che le aziende richiedono sempre più personale che sia in grado di comunicare in almeno una lingua straniera.
5. Un anno di volontariato: il servizio civile nazionale
In Italia è una realtà che coinvolge quasi 19.000 volontari e 3.600 enti. Rappresenta un’opportunità per i giovani dai 18 ai 28 anni, i quali decidono di mettersi a disposizione della collettività per un anno.
D. NEET
16. La porta da non varcare mai, quella dei NEET!
Ma chi sono i NEET? Sono giovani tra i 15 e i 29 anni che non stanno lavorando né studiando (dall’inglese Not in Education, Employment or Training). Si tratta quindi di persone, nel pieno della propria gioventù, che sono al di fuori sia dal mondo del lavoro che da quello della formazione (di qualunque tipo). E più si sta lontani da queste realtà, più diventa difficile entrarvi. Bisogna ricordare anche che i giovani sono i più vulnerabili di fronte alle difficoltà del mercato del lavoro, perché ad esempio devono concorrere con chi ha più esperienza. Quindi, è più facile perdere il posto (se lo si ha già) e più difficile ottenere un lavoro.
17. Identikit del giovane NEET: chi è più a rischio?
In Italia i NEET sono più diffusi tra le ragazze (26%, contro 22% dei ragazzi) e tra i giovani che abitano al Sud (in Sicilia sono il 38%; seguiti da Calabria, Campania, Puglia con percentuali che superano il 30%; nelle regioni del Centro-Nord difficilmente si raggiunge il 20%).

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11. Quante Università ci sono in Italia?

12. I corsi di laurea più scelti

13. Corsi universitari a numero chiuso, corsi a libero accesso

14. Ma quanti studenti abbandonano il corso scelto?

15. Punti di forza personali e riuscita negli studi

6. Il mercato del lavoro dei diplomati

7. Lingue straniere e informatica: sempre più richieste dai datori di lavoro

8. Quali contratti sono offerti ai diplomati?

9. Il curriculum vitae “Europass”: come parlare all’Europa

10. Internet e la ricerca del lavoro

1. Gli Istituti Tecnici Superiori: la tecnologia a portata di mano

2. Accademie e conservatori: l’arte in tutte le sue espressioni

3. Come diventare libero professionista: i passi da compiere

4. E perché non perfezionare un’altra lingua, magari all’estero?

5. Un anno di volontariato: il servizio civile nazionale

16. La porta da non varcare mai, quella dei NEET!

17. Identikit del giovane NEET: chi è più a rischio?